giovedì 22 dicembre 2011

fourteen step down

Io in questa casa di matti sclero.
Partiamo dal papà. Sta rifacendo il bagno, è stanco, quando gli vengono fuori problemi è pure triste, non ti ascolta, si arrabbia facilmente e soprattutto quando è stanco si perde facilmente. Risultato: quasi totalmente assente.
Mamma: stanca del lavoro, sotto pressione da questo (e per tutto quello che le accade), ha da lamentarsi su tutto, fare i suoi commenti su tutto, essere depressa per tutto (o quasi), nervosa soprattutto (come sempre) perchè in casa non facciamo niente, perchè dice che è inutile stare a casa quando qualcuno lavora tutto il giorno e loro (io e mia sorella) stanno in giro a spendere soldi tutto il pomeriggio. Risultato: per la maggior parte del tempo insopportabile come sempre.
Mia sorella: non mangia o meglio mangia poco. Nervosa (per questo), persa (sempre per questo), stanca (ancora per questo). Le ho parlato, mi ha detto che altra gente glielo ha fatto notare. (Forse devi ascoltarli!!) Ha detto perchè è in ansia, perchè non arriva a far tutto in questo periodo. Cacchio se mangi forse riesci, no?? E invece non mangia. Da quando si è messa in testa di dover dimagrire.. Esce con uno, credo sia per questo che non sta bene, non ha mai avuto una vera relazione sana, da quanto ne so. Risultato: non riesco a parlarle per la mia rabbia verso di lei e per la sua stanchezza.

Ed io sono qua. Che a colpi mangio, a colpi no. Non ci capisco più niente. Ad esempio ora sono "così lucida" perchè ho mangiato (=mangiare più di quanto dovrei). Questa mattina avevo altri piani, ma nella vita si cambia idea, no? ... E anch'io nervosa e non, dipende da quanto ho nello stomaco.
Dalla psicologa questa volta è venuto fuori il male, e da una parte mi sento vincitrice, ci è rimasta male che stavo male. Non dovrei sentirmi così. Ma in fondo è solo una piccola parte di me che esulta.
Be si sto male. Sto male? Ah sì?
Come si fa a non star male in sto manicomio?

Come faccio a mangiare normalmente, a guardare il lato positivo, a essere felice, quando appena lo faccio mi ritrovo davanti qualcuno che spara insulti in aria più due zombi che camminano.Questo favorisce solo ad aumentare il mio senso di colpa, per colpe non palpabili.
E sono sempre più combattuta fra lo stare male e il lontano voler stare bene.

Mi sto rifacendo male. Non me ne frega se potrebbe andarmi in cancrena un braccio. Se mi andasse in cancrena il cervello ne sarei giusto un tantino contenta. E poi mi sono detta "perchè no?". E per un "perchè no" cambia la mia vita.
Mi tengo occupata e male leggendo libri, storie vere, di ragazze, che per qualcosa centra sempre la madre, e spesso rientra anche l'anoressia. Così tengo l'umore basso, il corpo teso e se va bene lo stomaco chiuso.
Perchè non sono io che vivo una vita, ma io che vivo le vite degli altri, forse ormai anche la vostra. E mi permetto di seguire i vostri sentieri tracciati nella neve, plasmando la mia vita al mio volere.
Che stronzate che sto scrivendo.
Forse è tempo di chiudere.

Noi ormai ci sentiremo un altr'anno. Fra due giorni parto, prima andiamo dai nonni (YUPPY DOO CHE FELICITA'..................), poi una settimana in viaggio, io e mia sorella, destinazione Estonia.
Vabbè.. sarà quel che sarà.. e chi vivrà vedrà.
Quindi buone feste a tutte.
Statemi bene
A presto
withOut Soul


venerdì 16 dicembre 2011

fumo & anoressia (piccola parentesi)

Scusate il post, forse penserete che sia stupido (e in parte lo è) o non so cosa potreste pensare. Io vi lascio la libertà di pensiero. Ma io sono sinceramente curiosa.

Ora seriamente parlando, l'anoressia e il fumo sono o non sono un'accoppiata vincente?
Se una persona fuma il suo senso del gusto e dell'olfatto vanno via via affievolendosi. Quindi il fumo riduce la voglia di cibo.
(Secondo me) il fumo crea casino nella testa e contribuisce a rendere familiare sempre il casino che invece crea la mancanza di cibo e i troppi liquidi in corpo.
Almeno per me, il fumo aumentava la depressione (e questa la non-fame).
Sempre per me, non mi sarebbe mai venuta voglia di mangiare qualcosa dopo aver fumato.

Insomma (taglio qui perchè sono un po' di fretta) quanto il fumo può essere collegato con l'anoressia?
E secondo voi è il fumo in se o qualsiasi forma di dipendenza a "collaborare" con questa malattia?

Accetto risposte, commenti, spiegazioni e tutto quello che vorrete dirmi (o quasi tutto).
Un saluto a tutte
A presto
whitout Soul

domenica 11 dicembre 2011

three stop . io NON mi POSSO amare

Non mi amo, perchè l'amore è caldo, l'amore è pienezza, l'amore è completezza, l'amore è tutto, l'amore è una felicità assurda nell'anima mancante che non riuscivo a esprimere, l'amore è amore.

Io la amavo.
Io la amavo e sono una deficiente!
Sapete, lei era tutto per me, era la mia vita, la mia ragione di vita, la mia gioia e il mio dolore, la mia felicità e la mia tristezza.
Capivo quando stava male, e lei con me.
Capivo quando mi mentiva, e lei con me.
Capivo quando soffriva, e lei con me.
I suoi occhi erano così belli. Io potevo perdermi per eterni minuti nel suo sguardo, ma solo se lei si concedeva al mio.
Un suo abbraccio.. bellissimo ricordo di calore, sicurezza, protezione, comprensione, completezza, compagnia, amore.
Il suo profumo ormai mi era familiare. La abbracciavo a lungo solo per sentire il suo profumo. Quanto mi manca il suo profumo.. timo misto a un confortevole odore di calore e di.. casa. Sì, casa, perchè con lei mi sentivo a casa. Mi sentivo bene.
Eppure qualcosa in noi c'era che non andava o ora non sarei qui..
Forse la malattia, o meglio chiamarli problemi. Gli ultimi tempi non avevo più emozioni. Quando uscivo, ovviamente con lei (visto che non andavo da nessun'altra parte), mi annoiavo, ero fredda e distaccata da lei, da provare un intenso malessere, talmente intenso da invogliarmi alla lontananza. E lei ci stava male.
La mia Eli
Ricordo ancora quelle emozioni intense quando lei mi sfiorava appena. Quando le nostre mani si intrecciavano, io mi sentivo completa, io mi sentivo VIVA.
E quanti pianti fatti con lei.
E quanti pianti fatti per lei.

E poi il mio piccolo fatato mondo oscuro crollò.
Ma io ero malata.
Lei non poteva sapere che io ero malata. Io con lei mangiavo. Io con lei dovevo mangiare, lei mi guardava con quegli occhi quando mi cambiavo che io dovevo mangiare. Lei durante una lite mi aveva minacciato che sarebbe diventata anoressica per colpa mia, e io dovevo mangiare, con lei.
Quindi la mia testa malata arrivò ad una conclusione più che logica: se sei con lei mangi, se non sei con lei puoi anche non mangiare.
Anche se una volta mi misi a piangere perchè una ragazza Cxxxxx poteva dichiarare di "non mangiare" e tutti ne parlavano, era al centro dei loro pensieri e appena la vedeva qualcuno il discorso che veniva fuori era quello. E poi lei riusciva e poteva non mangiare e io no. Io ho pianto e lei mi ha consolato. Io avevo paura di perderla e ho pianto, e lei mi ha consolato. E io non posso e non voglio accusarla di non aver capito.
Ma poi sono arrivata a un punto in cui non riuscivo più a sopportare i pasti che facevo (con lei).
La lasciai, la abbandonai, la allontanai a calci e pugni. Tutto il male che avrei potuto farle, credo di averglielo fatto passare.
E qui viene fuori anche il mio lato egocentrico, perchè magari non le ho fatto chissà che male, mentre io non posso saperlo, penso di sì.

Ma tutto questo non ha senso.
Perchè mentre io sono qui, che piango sul passato, so benissimo che lei è cambiata, che lei è diversa ora, che noi siamo diverse ora. Che fra noi non può più funzionare ora.
Solo che non ho altro a cui pensare se non all'unico periodo veramente bello della mia vita..
Specialmente quando la rivedo, specialmente quando la rivedo e ho tempo per ripensare a lei.
Specialmente quando sto un po' male.

Notte a tutte
withOut Soul

(Bellainsonne: scusami ma (sia per la mia mente che non arriva alle cose) sia per la stanchezza fisica sia per il poco sonno, non riesco a capire in quale modo io potrei fare qualcosa per rendervi orgogliose di me.. se vorrai spiegarti, leggerò volentieri. Grazie mille di tutto, wS)

giovedì 8 dicembre 2011

thirteen step down



E stavo girando di qua e di ,
quando mi colpì feroce
come uno schiaffo 
la consapevolezza che
                                 io non mi  odio più




Allora io mi chiedo: cosa mi rimane?


E non riesco a trovare una risposta

martedì 6 dicembre 2011

Passato di ricordi


Scritto il 24 luglio. Non l'avevo pubblicato forse per paura..e anche perchè l'ultima parte non è un gran che ed è tutta sbrodolata, ma la prima mi piace.


Non la sentite anche voi? Non sentite anche voi tutta questa calma che rotea pacata nell'aria, mentre io sto esplodendo, bruciando viva??
Fatemi uscire!! Io non ci sto più, qui dentro! In questo corpo così grande per la mia mente così piccola.
Avevo tutto. E ora non ho niente.
Avevo lei. Avevo la mia dose di gioia, di follia, una cosa che mi faceva arrivare alla luna, la mia luna. Avevo anche la mia dose di pazzia, di buio, che mi buttava faccia a terra e mi faceva iniziare a scavare la mia fossa facendomi seppellire dalla terra che alzavo. Ma non sono riuscita ad accontentarmi, a farmela bastare, a farle bene. Volevo qualcosa di più, e qualcosa di meno. Volevo di più e allo stesso tempo lei meritava di meglio e io non la meritavo.
Avevo la mia sigaretta a settimana. Quella che mi rendeva consapevole che stavo facendo qualcosa di concreto per avvicinarmi alla tomba (anche se una sigaretta era ben poca cosa).
Avevo i miei tagli. Il mio sangue. Il mio debito da pagare per ogni sbaglio. Quel dolce sapore caldo, che differiva dal ferro solo per la temperatura, che mi scaldava la lingua. Quel dolce tocco caldo che mi scorreva sul corpo. Quel dolce dolore di ghiaccio che mi rendeva più viva. E allo stesso tempo sempre più morta. Che mi squoteva dagli stati di apatia.
Avevo le mie lacrime. Avevo la mia ansia. Avevo il mio panico.
Non mi piaceva il cibo, anche se ero costretta a mangiare per far mangiare lei. Mi piaceva essere magra, anche se non mi piaceva il modo in cui lei di nascosto lanciava al mio corpo occhiate adoranti e di invidia forse mista a odio.
Avevo tutto.
Ma poi è finita. Non riuscivo ad andare avanti con lei. Non so cosa mi sia successo. Ho chiuso.
E so bene che lo rifarei. Amo distruggermi.
Avevo perso il mio universo e allo stesso tempo ero entrata in uno nuovo.
Avevo  ancora la mia musica che mi faceva venir voglia solo di urlare, morire, strillare e morire.
Avevo ancora la mia sigaretta settimanale in solitaria, che aveva la stessa funzione.
E continuavo a scavare la mia fossa, ma avevo una nuova pala.
Dovevo muovermi. Camminare il più possibile e il più velocemente possibile. Fare quanti più esercizi riuscivo al giorno. Non mi importava se poi restavo alzata fino a tardi per fare almeno un compito per il giorno dopo, visto che mi ero mossa per tutto il pomeriggio, ormai era da un anno che mi ero abituata ad andare a letto tardi. E i miei voti a scuola sembravano migliorati in confronto a quando c'era lei.
Mangiavo sempre meno. Avevo scoperto che per scomparire non bastava mangiare poco: dovevo non mangiare. E mangiavo il minimo indispensabile. Non ricordo molto. Ricordo la stanchezza. La voglia di dormire sempre e la consapevolezza di non poterlo fare. I momenti in cui mi perdevo nel vuoto attorno a me. Il vuoto dei miei pensieri. Anche se questi erano sempre troppi e concentrati sulle stesse cose.
E la bilancia quasi ogni domenica segnava cifre in meno. E quando la sua lucetta rossa si metteva a lampeggiare per me era una vera tragedia. Mentre se lampeggiava quella verde speravo soltanto che anche la domenica dopo succedesse lo stesso.
Avevo le mie cose da fare meccanicamente: lavare i piatti del pranzo, lavare i piatti del pranzo dalla nonna, tenere in un ordine impeccabile la dispensa del cibo e fare la passeggiata con il mio cane.
Sotto la guida di mia sorella iniziai a vestirmi meglio, abbandonando le enormi felpe, e a truccarmi meno pesantemente, abbandonando tutto quel nero attorno agli occhi.
Ascoltavo musica più allegra, musica commerciale, musica stupida, ma che non mi buttava così tanto giù.
Iniziai a uscire la sera con mia sorella. Anche se ero con sconosciuti più grandi di me non dovevo parlare, la musica era troppo alta. Mi sentivo bene. Ballavo, meglio "ballavo". Ero felice, bruciavo calorie. Sapevo di essere magra, tanto magra, troppo magra. E questo mi rendeva sicura di me, sicura che ero più magra di loro. Io ci riuscivo, loro no.
Era anche la prima volta che non avevo più il ciclo.
Ho dimenticato le lotte con mia mamma, le solite dispute unite a quelle per il cibo.
Poi, durante le vacanze di pasqua, quando avevo finalmente raggiunto i 39,0, solo 3 kilogrammi in più del mio cane, con la certezza di saper andare oltre e di voler soltanto andare oltre, arrivò.
E un terrore sconosciuto mi investì.
Sarei partita per andare a camminare per tre giorni con uno zaino in spalla con tutto il neccessario, che mia sorella diceva avrebbe pesato la metà di me, e io credevo che era molto probabile. E mio papà che mi diceva che se volevo farcela avrei dovuto iniziare a mangiare qualcosa in più.
Fin da due giorni prima della partenza mi ingozzai fino a piegarmi dal male per lo stomaco che non riusciva a contenere tutto quello che ingerivo.
Era come se avessi paura che le cose che continuavano a dirmi si sarebbero realizzate. Avevo paura di non tornare da quei tre giorni.
Tornata continuai a mangiare, festività, nuovi cibi da assaggiare. Mi attaccai in maniera ossessiva al cibo: iniziai a cucinare fino al punto che mia mamma mi impose di non fare più di due dolci a settimana. E io non vedevo l'ora che arrivasse il giorno per cucinare, non aspettavo altro. Mangiai, assaggiai cibi nuovi, mi ingozzai.
Quando decidevo che dovevo ricominciare come prima invece di mangiare meno mi ingozzavo di nuovo. Poi c'è stato il mare e lì ho mangiato tutto per tutti i giorni. Poi sono tornata ed praticamente è da aprile che mi ingozzo e sono arrivata a 48.. Mi faccio schifo.
Ma ora ho trovato la forza di ricominciare


Forza che ora come ora (6 dicembre) non trovo più..

Grazie per il tempo che mi dedicate
Ciao ciao

twelve step down . lose control

Non ce la faccio così..
Mangio troppo.
Ieri ho saltato il pranzo, il primo vero pasto che salto, ed è stato fantastico. Cioè.. quando pranzo anche con pochissimo dopo c'è il problema che sono sfinita e insonnolita, mentre ieri, non mangiando, ero "attiva" come lo sono prima di mangiare, tralasciando che così facendo non ho attivato il metabolismo.
Così avevo già pianificato di saltarlo anche oggi.
Ma oggi mia mamma non è andata al lavoro, stava male, e, fanculo a lei e a me, ho dovuto mangiare (qualcosina, quello che non sono arrivata a dare al cane), solamente che l'ho fatto anche dopo, e dopo, e dopo, e dopo.. fino a poco fa.. quindi lo sforzo di ieri non è servito a niente..
Quindi mi sento una ..
Ok..
Meglio se concludo qui.
Una cosa positiva: dopo vado in palestra (a bruciare!)
Ciao a tutte
Grazie
without Soul

lunedì 5 dicembre 2011

eleven step down

Oggi ho fatto più schifo di ieri e delle ultime due settimane...

Non riesco a trovare la forza di continuare a non mangiare perchè non ho questo:
un'amica con cui essere felice e alla quale pensare al posto di pensare al cibo...

faccio schifo...

vado a letto.. buona notte a tutte..
whitout Soul
(and Friends)

sabato 3 dicembre 2011

ten step down

Sono altalenante.
L'altro giorno 1600 cal totali, poi 1200, 2050, ieri 1050.. così.. un giorno va, un altro non va.. oggi sono troppe..
Ieri sono state così poche (certamente avrei dovuto e potuto fare meglio) solamente grazie alla cena: sono scesa e mi sono scaldata il minestrone di due sere prima:
mia mamma "mangia anche altro"
"sì, speta"
mangio una galletta
mio papà "ma prenditi qualcos'altro, mangi solo roba secca?"
"sì"
papà "mangia la carne che sono proteine"
"le proteine c'erano nel minestrone"
mamma "vuoi renderti ridicola? mangia altro"
i piselli sono proteine! e non sono ridicola!
(io inizio ad arrabbiarmi) "non vedi che non ho finito di mangiare? non me ne sono ancora andata?"
intanto mi stavo giusto per alzare veramente intenzionata a prendermi una scatoletta di tonno da mangiare con i crackers
mamma "mangia formaggio"
eh no! non mi dici che cazzo io devo mangiare! non mi dici quello che devo fare!
urlando e andandomene "non posso neanche stare qui! devo andarmene?" prendo i crackers e vado
mamma "dove vai??"
"di sopra se non posso stare qui!"
mamma "sporchi tutto e oggi ho pulito!"
"allora dopo pulirò!!"
e ho finito la mia cena in solitaria sulla mia scrivania a piangere, sentendo loro giù che ridevano, non accennando minimamente a tutto questo. e mia sorella è stata zitta durante tutto il dibattito..
e nessuno si è preoccupato di me. ecco perchè mi sento sola. mentre loro giocavano allegramente a carte.
e questa mattina poi è andata bene, ero incazzata al punto giusto da non mangiare e da non sentire la fiacchezza. ma dopo il pomeriggio non so perchè ma ho mangiato..
ora mi faccio schifo, questa mattina stavo male, male ma da dio.

In palestra vado due volte in settimana, 45 minuti, faccio step, aerobica, ci fa fare un po' di tutto.. e la prima mezzora è dura.. ci fa muovere tanto e l'ultima volta pensavo che sarei schiattata lì, anche se in realtà ero ben lontana dal crollare..
Questa mattina avevo la prova di storia. E le cose le sapevo, le avevo nella testa, che vorticavano allegramente, potevi chiedermele e te le avrei sapute dire. ma non riuscivo a creare un filo logico per collegare i concetti, non riuscivo a trovare le parole per stampare quelle lettere sul foglio..ho passato metà del tempo della prova accasciata sul banco con la faccia appiattita sopra che sbuffavo.. ho fatto schifo, anche lì..

Ma sono destinata solo a fare schifo e farò schifo, come ho sempre fatto.

E stranamente oggi mi ripiacciono le mie "vecchie" canzoni, quelle che solo a sentirle ti viene da tagliarti le vene, se poi sai anche la traduzione lo fai subito..
E sono solo un'ipocrita, niente più.
Tanto meno.
E faccio solo schifo. anche alla psicologa faccio schifo. ultimamente sembra quasi giù di morale quando vado da lei.. arrabbiata, scontrosa. io sono così con le persone che non sopporto. e lei di sicuro penserà che palle arriva...
Ma io faccio schifo a chiunque, anche a me, che devo fare?... allontanarmi di nuovo da tutti.. ecco cosa devo fare.. da tutti e da tutto... allontanarmi anche da me

E oggi è sabato sera e io lo passo a casa come una sera di qualsiasi altro giorno, tranne che non devo affannarmi per studiare o fare compiti per domani.
E qui siamo morti dentro. Incapaci di comunicare. Anche mia sorella non mangia, o meglio lei salta i pasti. e mentre io devo sorbirmi trenta minuti di insulti e accuse, a lei non dicono un tubo..
Che c'è che non va? cosa?

E io non voglio vivere. O meglio ho paura. O meglio non voglio.
Non so quale delle due sia collegata all'altra..

E ora mia madre ride di me, del mio nuovo hobby del momento.
Ridi stronza, ridi.
Non sai fare altro che ridere di me e dirmi cosa fare.
Brava. E' questo che vuoi sentirti dire? Brava

Vorrei portare un busto, per soffrire, per non riuscire a respirare, per tenermi dritta questa schiena, per raddrizzarmi le vertebre ormai irreparabilmente girate. Per raddrizzare ciò che è storto nella mia testa.

Ma sono così e nessuno cambierà le cose, o meglio, proverà a farlo. tranne me. io ci riuscirò.
Io devo riuscire.